Con oltre 14.000 imprese attive e circa 180.000 addetti, la cantieristica navale italiana rappresenta una colonna portante della manifattura nazionale. Il settore si distingue per una spiccata vocazione internazionale: nel 2023, le esportazioni hanno generato un fatturato superiore ai 9,1 miliardi di euro. A delineare le prospettive di sviluppo è l’ultimo report della Direzione Strategie Settoriali e Impatto di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che evidenzia la robustezza della filiera e il suo elevato potenziale economico: ogni milione di euro investito nel comparto ne genera 2,7 in valore complessivo.
Il segmento delle navi da crociera si conferma come il cuore pulsante del settore. L’Italia detiene il primato mondiale nella costruzione di queste imbarcazioni, con una quota pari al 36% della produzione globale e un portafoglio ordini che prevede la realizzazione di 37 nuove unità entro il 2035. Un risultato che si inserisce in un contesto di ripresa: il mercato crocieristico internazionale, dopo il rallentamento causato dalla pandemia, è tornato a crescere e si prevede possa superare i 40 miliardi di euro, con un tasso annuo di incremento del 5%.
Guardando al futuro, la competitività del settore dipenderà dalla capacità di affrontare tre sfide fondamentali. In primo luogo, l’adattamento a normative ambientali sempre più rigorose a livello globale. In secondo luogo, la transizione energetica, che richiede l’adozione di carburanti alternativi e soluzioni sostenibili. Infine, l’evoluzione dell’offerta: i cantieri dovranno progettare non solo imbarcazioni, ma esperienze di bordo su misura, rispondendo a una domanda crescente di lusso e sostenibilità.
In un panorama in rapida trasformazione, l’industria italiana è chiamata a investire in innovazione tecnologica per rafforzare la propria leadership. Grazie all’eccellenza ingegneristica e a una filiera altamente integrata, la cantieristica navale può continuare a rappresentare una leva strategica per la crescita economica del Paese.