E’ di recente stato pubblicato il 56° rapporto CENSIS che indaga la percezione che gli italiani hanno della situazione in cui vivono, raffrontandola anche ai dati reali.

Tra le considerazioni generali, la società italiana risulta profondamente provata, ma soprattutto sempre più insofferente verso quelle che ritiene ingiustizie, ma regna anche un senso di impotenza diffusa verso le malversazioni della classe dirigente. Quasi l’88% definisce infatti assolutamente grave la disparità di reddito tra manager e dipendenti. Anche la fiducia verso il sistema capitalistico risulta in decrescita e soprattutto sempre meno si dichiarano disposti a lavorare maggiormente per fare carriera (37%).

Sempre di più invece è l’attenzione verso i temi ambientali, ma anche il timore per catastrofi naturali; premure ben riposte viste le affermazioni degli scienziati e non certo biasimabili. Una consapevolezza che potrebbe essere la chiave nell’ottica di una spinta verso un futuro più sostenibile.

Interessante anche il dato riguardante la sicurezza. Nonostante l’Italia si trovi in terza posizione nella graduatoria europea, dietro solo a Finlandia e Norvegia, la maggior parte degli italiani (57%) non si sente al sicuro e chiede ancora di più ai suoi governanti per garantire la propria sicurezza. Molto bene anche Roma da questo punto di vista, divenuta la seconda capitale europea meno pericolosa dopo Madrid. Se diminuiscono sensibilmente omicidi e rapine negli ultimi anni, i reati a sfondo sessuale sono in aumento e molto alto in percentuale è il numero di questi crimini commessi da immigrati. Sicuramente in questo caso la percezione degli italiani di una situazione di pericolo ben maggiore alla realtà è strettamente connessa ai media ed alla circolazione delle notizie.