L’antico detto che recita “prendere due piccioni con una fava” sembra particolarmente adatto per parlare delle ultime innovazioni nel campo dell’agricoltura provenienti da Israele.

Coltivare e produrre energia allo stesso tempo, ma soprattutto nello stesso spazio, non solo è possibile, ma è già anche stato realizzato. L’innovativo progetto che permette di coniugare le due attività è stato presentato all’incontro ‘AgriVerso Agricoltura 5.0, Israele incontra la Sardegna‘, tenutosi a Cagliari, da Jonathan Rotenberg, partner delle società Doral energy e Shikun & Binui, colossi nel settore dell’agrivoltaico. Non solo due progetti curati da queste ditte sono già attivi in Puglia e nella stessa Sardegna.

Ma in cosa consiste questo “nuovo” metodo per produrre energia chiamato agrivoltaico? Il sistema di produzione di energia fotovoltaico è noto più o meno a tutti (chi non ha mai visto né sentito parlare di pannelli solari?), e l’agrivoltaico potrebbe serenamente essere definito un semplice upgrade che permette innanzitutto di non consumare suolo, ponendo i suoi pannelli ben al di sopra del terreno e trasformandoli in una sorta di serra per la produzione agricola sottostante. E, appunto come le serre, hanno anche la funzione di “proteggere” le coltivazioni dagli eventi atmosferici più deleteri, come la grandine o il forte caldo. Non solo. Parlando di agricoltura 5.0, i nuovi pannelli sono altamente tecnologici, e consentono una coltivazione avanzata: ci sono sensori per la misurazione dei dati e il monitoraggio della fotosintesi, sistemi per manovrare a distanza i pannelli – che possono così essere sempre orientati nella maniera giusta – sistemi di irrigazione a goccia. Un’agricoltura più efficiente e rispettosa del pianeta è alle porte, insomma, in Israele, da sempre uno stato con una grande vocazione innovativa, è già la norma.
Così si è espresso Rotenberg:

“Oggi gli agricoltori vogliono l’energia alternativa, ma poi, quando si vedono mettere gli impianti e i pannelli per terra, cambiano idea. E’ sempre più impellente creare un vero binomio tra energia e agricoltura. Il pannello fotovoltaico ‘sopraelevato’ può dare immensi vantaggi: come sappiamo benissimo le piantagioni in Italia soffrono molto la grandine, negli ultimi anni più del 30% della produzione viene distrutta da questi eventi atmosferici. Ebbene, i pannelli sono un’ottima difesa. Così come sono incisivi per proteggere, ad esempio, l’uva dalle alte temperature”.