Due consumatori su tre sono disposti a spendere di più per l’acquisto di un prodotto che sia sostenibile. Il 55 per cento dei consumatori valuta l’impatto ambientale dei prodotti prima dell’acquisto. Tra i lavori della sostenibilità con cui si valuta la scelta di un prodotto gli italiani mettono al primo posto l’impatto ambientale, poi la qualità del lavoro infine l’eticità dell’azienda. La metà dei consumatori vorrebbe avere informazioni dirette rispetto alla sostenibili ambientale delle aziende. Secondo una ricerca condotta da IPSOS i consumatori italiani sono sempre più attenti al tema della responsabilità sociale dell’impresa. E le aziende che si comportano in maniera responsabile sono aumentate negli anni. La ricerca è stata presentata in questi giorni al salone della CSR di Milano, da 10 anni a questa parte uno degli eventi dedicati alla responsabilità sociale d’impresa più importanti in Italia.

Il titolo dell’edizione di quest’anno è “Connessioni sostenibili”, la spinta a fare rete per trovare soluzioni efficaci a problemi sociali e ambientali complessi. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Fondazione Global Compact Network Italia, ASVIS Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica. Nato nel 2013 il salone ha contribuito in maniera sostanziale alla diffusione della cultura della sostenibilità e promosso il dialogo tra i diversi attori sociali. Rappresenta inoltre anche il punto di arrivo di un Giro d’Italia della CSR: 10 tappe dal Sud al Nord della Penisola per coinvolgere le energie dei territori ed esplorare le tendenze più nuove e ascoltare la voce dei protagonisti del territorio.
I temi principali del salone di quest’anno sono l’alleanza tra le generazioni, la collaborazione tra imprese, la lotta al “Greenwashing”.
Il Salone è un ottimo punto di osservazione su come si modifica il rapporto tra le organizzazioni del mondo profit e non profit nel quadro di un cambiamento più generale della sensibilità verso le tematiche della sostenibilità sociale ed ambientale.

Il dialogo tra i diversi attori economici e sociali oggi è molto più efficace che in passato. Secondo Rossella Sobrero, docente di comunicazione all’università di Milano ed esperta di comunicazione sociale e di CSR da oltre 20 anni, “oggi le imprese sono più aperte, sono capaci di fare rete e di coinvolgere gli stakeholder in interventi a favore dei giovani e su una visione strategica di medio-lungo periodo”, secondo la quale le grandi imprese possono trainare le PMI su modelli di sviluppo differenti da quelli fin qui adottati e verso comportamenti sostenibili. “Oggi quello che si chiede alle aziende è infatti di essere responsabili anche a monte e a valle dell’intera catena produttiva, coinvolgendo tutti i soggetti interessati”, superando la pura e semplice comunicazione dell’attitudine “green” in favore di azioni concrete. Il tema del Greenwashing si contrasta con la trasparenza, esattamente come tenta di fare il Salone che mette al centro dei talk e dei dibattiti la valorizzazione delle azioni concrete e misurabili.