Si appresta l’autunno e con esso torna anche lo spettro della legge di bilancio, uno dei momenti più importanti dell’anno per il mondo politico, e le risorse tristemente scarseggiano. Riportiamo di seguito l’intervento del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, che ha affrontato il tema delle legge di bilancio, ma anche delle pensioni e del PNRR, al Meeting per l’amicizia trai i popoli di Rimini.

“La Commissione europea rispetto a qualche anno fa ha completamente cambiato paradigma rispetto alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024.
Noi come governo ci approcciamo alla legge di bilancio, sarà una legge di bilancio complicata, tutte lo sono. Siamo chiamati a decidere delle priorità: non si potrà fare tutto, certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita. Questo è l’indirizzo.
Il tema della natalità, che intendo riproporre, è fondamentale. Non c’è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che vediamo in questo paese. Lo sviluppo sostenibile è un concetto a tutto tondo che fa riferimento anche ad aspetti di cui si parla troppo poco, che non sono di moda ma sono fondamentali.
Poi per quanto riguarda il Pnrr abbiamo queste risorse, che solo parzialmente sono gratis che non possono essere sprecate e devono essere usate nel modo migliore possibile. Non c’è semplicemente, e qui mi permetto di dirlo, assumendomi la responsabilità, il fare in fretta ma il fare bene oltre che fare in fretta. Se fare in fretta significa fare male, è meglio fare bene ma in qualche modo valutare bene le situazioni perché è un’occasione unica per promuovere la crescita e sviluppo e anche la riconversione di tante imprese in questo Paese.
I prossimi mesi li vedo con un governo responsabile, anche in termini finanziari, ma che chiede all’Ue di capire il senso della storia e del momento che stiamo vivendo altrimenti diventa tutto più complicato e, magari, anche autolesionista”.