L’evento organizzato da Iidea presso il Ministero della Cultura ha affrontato un tema di grande attualità: l’ecosistema degli esports in Italia, con particolare focus sull’inquadramento normativo, scenari e prospettive di crescita per questo settore. Iidea (Italian Interactive & Digital Entertainment Association) è l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, che rappresenta il settore su questioni di interesse comune per i suoi membri e lavora per promuovere gli operatori italiani in Italia e all’estero.

Il presidente di Iidea, Marco Saletta, ha ringraziato le istituzioni per aver dato l’opportunità di presentare le istanze per una possibile regolamentazione del settore esport in Italia. Ha sottolineato l’importanza di valorizzare l’aspetto culturale, educativo e sociale dei videogiochi, compresi gli esports, e di rimuovere le barriere attuali che ostacolano la competitività. L’obiettivo è attrarre investimenti sul territorio nazionale e creare condizioni di parità per le imprese italiane per operare sul mercato internazionale.

Gli esports stanno crescendo in modo significativo in Italia, coinvolgendo circa il 24% della popolazione italiana tra i 16 e i 65 anni, ovvero quasi 9 milioni di persone, con una forte presenza dei Millennials (54%) e della Gen Z (19%). L’Italia è un paese di riferimento in Europa per gli esports, insieme a Polonia e Spagna, con un notevole coinvolgimento dei fan.

Durante l’evento, è stata citata l’importante risoluzione del Parlamento europeo su esports e videogiochi approvata a novembre 2022, che ha definito gli esports come parte integrante del settore dei videogiochi e del comparto della cultura e dei media in generale. Questo ha evidenziato la necessità di considerare gli esports in modo differente rispetto allo sport tradizionale, data la loro natura digitale e la centralità dei diritti di proprietà intellettuale.

L’incontro ha rappresentato un’opportunità per Iidea di presentare alcune proposte per una possibile regolamentazione del settore in Italia, prendendo spunto dalla Francia, uno dei mercati più competitivi in Europa per gli esports e i videogiochi. L’obiettivo è che tutte le competizioni videoludiche in Italia possano svolgersi nel rispetto dei principi di libertà economica, tutela dei consumatori e protezione dei minori.