Attraverso un decreto interministeriale è stata rilasciata la Valutazione ambientale strategica (VAS) positiva alla realizzazione del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-27 (PN RIC).

Grazie a questo decreto si potrà varare un programma di interventi volto a coinvolgere le sette regioni italiane meno sviluppate del paese (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Adesso, dunque, si attende l’emanazione dei relativi bandi da parte del ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit).

ll PN RIC nasce dalla scelte effettuate a livello nazionale a seguito del confronto partenariale iniziato nell’aprile 2019, durante il quale è emersa la volontà di incidere sui principali driver di competitività del sistema produttivo italiano (l’innovazione, la digitalizzazione, la transizione ecologica, le competenze) con l’obiettivo di favorire la convergenza Sud/Centro-Nord in un periodo storico caratterizzato dal susseguirsi di diversi periodi di crisi, quello del 2008-2014 e, da ultimo, quello generato dall’epidemia di Covid-19.

Due sono gli obiettivi di policy delineati dalla politica di coesione europea presenti nel PN, l’OP 1 (Europa più competitiva e intelligente) e l’OP 2 (Europa più resiliente e verde), ed è gestito dal dicastero di via Veneto, attraverso la direzione generale per gli incentivi alle imprese (DGIAI), in cooperazione con altre amministrazioni competenti per materia; ossia i ministeri dell’università e della ricerca (Mur) e dell’ambiente (Mase).

Relativamente agli interventi di transizione ecologica, di diretta competenza Mase, il contributo del PN viene valorizzato, in complementarietà al Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec 2030) e al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con riferimento a due obiettivi specifici, previsti nell’ambito dell’OP 2:

  • promozione delle energie rinnovabili, mediante il sostegno ad azioni volte alla produzione di energia da fonti rinnovabili (Fer), anche termiche, destinate alle imprese, al fine di favorire l’autoconsumo anche in abbinamento a sistemi di accumulo di piccola e media taglia. In particolare, si prevede il sostegno alla produzione da Fer al di fuori delle comunità energetiche (già previste nel Pnrr) attraverso l’acquisto, in primis da parte delle pmi, di impianti fotovoltaici con resa e durata maggiore (le azioni previste operano in maniera complementare all’Investimento 1.2 della M2C2 del Pnrr);
  • sviluppo di sistemi e reti e impianti di stoccaggio intelligenti, attraverso gli investimenti sulla rete di trasmissione e distribuzione per accogliere quote crescenti di energie rinnovabili anche da generazione distribuita (anche qui le azioni previste operano in maniera complementare agli Investimenti 2.1 e 2.2 della M2C2 del Pnrr).