In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle attenzioni globali, nasce in Italia un’iniziativa innovativa: S-Assessment, il primo indice di sostenibilità sociale per le imprese. Questo strumento unico è stato progettato per misurare scientificamente l’impegno del sistema imprenditoriale e non solo, nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il cervello dietro questa innovativa idea è ReWorld, una startup fondata da Eugenia Romanelli, nota scrittrice, giornalista e operatrice culturale. S-Assessment si focalizza su tre aree prioritarie, identificate nell’acronimo inglese Esg (Environment, Social, Governance), che comprendono la dimensione sociale, l’ambiente e la governance aziendale. La metodologia di valutazione di S-Assessment è stata sviluppata in collaborazione con il Diag, il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Ambientale e Gestionale della Sapienza di Roma. Questa partnership ha permesso di calibrare i criteri di valutazione in modo accurato e scientifico. Il progetto di ricerca è stato finanziato da ReWorld in collaborazione con Eikon Strategic Consulting, una società leader nella misurazione dei media e delle percezioni sociali.

Questo indice di sostenibilità sociale non solo fornisce alle imprese un modo per valutare il proprio impatto sociale, ambientale e di governance, ma contribuisce anche a promuovere l’adozione di pratiche sostenibili e responsabili. S-Assessment si presenta come uno strumento chiave per guidare le imprese verso una maggiore consapevolezza e responsabilità nel perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030, creando un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Un passo avanti significativo nel panorama italiano verso un futuro aziendale più sostenibile.

S-Assessment si basa sul manifesto etico ReWriters, a sua volta ispirato al framework dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sul quale vigila un comitato scientifico di autorevolezza. La ricerca riguarda le 16 aree valoriali del manifesto ReWriters in un questionario collegato ai cinque obiettivi essenziali per la sostenibilità sociale: salute e benessere,parità di genere, lavoro dignitoso e crescita economica, riduzione delle diseguaglianze, consumo e produzione responsabili. «Sinora le aziende si sono concentrate sulla sostenibilità ambientale, trascurando le tematiche relative al sociale e alla governance, che invece diventeranno centrali da qui al 2030, come ha dimostrato un recente report dell’Istat», ha spiegato Romanelli. «Le organizzazioni che partecipano a questa innovativa valutazione avviano un percorso da seguire per diventare ReWriters e aprire la porta del nuovo mondo: l’unico possibile».

Le risposte al questionario permettono di posizionare l’azienda su un indice, risultato dell’algoritmo creato da ricercatori e ricercatrici di Diag Sapienza e di Eikon, articolato in quattro profili: il contributo dato alla sostenibilità sociale può orientare le azioni future per raggiungere gli standard che nel 2030 diventeranno vincolanti. L’intero processo di valutazione dura un anno. «Il rigoroso percorso di assessment si basa su fondamenti scientifici e metodologici internazionalmente riconosciuti e permette di valorizzare le aziende socialmente sostenibili, responsabili ed etiche, con indubbi vantaggi per la società, gli individui e le aziende stesse», ha sottolineato la direttrice del dipartimento di ingegneria informatica, automatica e gestionale della Sapienza, Tiziana Catarci.

Tra le prime aziende che hanno aderito a S-Assessment spiccano Tim e Rai. Secondo il direttore del servizio pubblico per la sostenibilità Esg, Roberto Natale, «i valori di S-Assessment incrociano molte delle tematiche che sono alla base del prossimo piano di sostenibilità della Rai. Essenziale, ora, è saper imparare a contare e a rendicontare i propri avanzamenti. Non si parte da zero: sulle questioni di genere, per esempio, il servizio pubblico ha messo a punto buone pratiche accompagnate dai numeri come il progetto No women no panel per misurare la presenza delle donne in ogni dibattito pubblico».